Da vedere sul Cammino

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E' un pellegrinaggio o un viaggio turistico?

Come già detto in un'altra pagina, il fatto che si affronti questa impresa come pellegrinaggio non significa che dobbiamo cingere il cilicio, e anzi, il deliziare gli occhi delle bellezze naturali o delle opere dell'ingegno umano, serve anche a fare onore allo spirito, e a capire che il già citato aforisma di Mao è bene farlo nostro perché la vita è breve e va vissuta al meglio. Anche semplicemente deliziando gli occhi.

Il Camino è lungo e pensare di poter conoscere tutte le cose artistiche, interessanti, curiose, belle, naturalistiche, enogastronomiche, tradizionali, storiche, leggendarie, etc. è semplicemente impossibile. Inoltre bisogna anche fare i conti con il tempo a disposizione, e non da ultimo con il budget perché specialmente l'arte spesso non è gratuita.

Però con la consapevolezza che facendo attenzione si può "catturare" tanto, è meglio partire già pronti e con un minimo di preparazione antologica per prendere ciò che offre ogni angolo di sentiero, ogni pueblo, trattoria, cattedrale, museo, meseta.

L'elenco è infinito, ma io ho a disposizione uno spazio finito, e quindi, qui di seguito cercherò di condividere quel che ho trovato sul Camino, e anche quel che invece mi sono perso semplicemente per non essermi documentato in anticipo.

Ero indeciso se esporre per gruppi di interesse o per itinerario. Alla fine ho scelto quest'ultimo, ma dove possibile organizzato per tipologia.

Si Parte!


anzi... prima...

Si Arriva!

Si, perché prima si percorre tutto il trasferimento da casa ai Pirenei, ma qui non posso esporre tutto ciò che si può incontrare perché ognuno coprirà le distanze nei modi più vari (bus, auto, treno, aereo, nave) e comunque quasi sicuramente non con l'andare lento, per cui le esperienze nuove sono limitate o inesistenti.

Comunque siamo arrivati a...


Saint-Jean-Pied-de-Port


E già qui scopriamo l'antica cittadella medioevale con la cinta muraria ben conservata (foto) e pavimentata in alcuni punti persino con frammenti di epigrali lapidee romane (foto).
Ma è solo l'inizio, perchè per arrivare quassù sulle mura abbiamo prima percorso la ripidissima Rue de la Citadelle (foto) con il lastricato in pavè, le case con i tipici infissi, i tetti spioventi, i deliziosi balconi fioriti, i tanti negozi di souvenir, e la Oficina de peregrinos dove ritirare la Credencial (se non ci siamo già dotati in patria) che ci accompagnerà per tutto il viaggio.

Poi, uscendo dalla cittadina attraverso la Porte Notre Dame, (foto) troviamo i ponti (tra cui uno romano bellissimo ad un solo arco) sur Rio Nive (foto) popolato di grosse trote ben visibili attraverso le basse acque cristalline, il tratto di lungofiume che conduce a luoghi ameni, boscosi e ombreggiati da una vegetazione lussureggiante che in estate regala un tale refigerio da tentarci per non lasciare più il posto (foto).

Dopo la Porte Notre Dame attraversiamo il "Vieux Pont" (foto) e proseguiamo dritti sulla Rue d'Espagne fino alla Porte d'Espagne che ci congeda definitivamente dalla cittadina su uno slargo in pavè a forma di conchiglia, per introdurci finalmente sul Camino Frances. (foto)

La cosa più curiosa di questa cittadina è qualcosa che non c'è. Non esiste infatti un beneaugurale "Monumento al pellegrino". Chissà... in futuro...

Comunque, se continuo così con l'elargizione di foto e descrizioni "sensoriali" arriverò a saturare lo spazio web del sito.
Da qui in avanti cercherò di essere più succinto e mi limiterò all'essenziale. E poi le cose bisogna anche trovarle da sé. Un po' di gusto della scoperta non guasta.



Refuge Orisson


Un bel posto per fermarsi anche solo per riposare le gambe, riprendere fiato, gustare una bibita fresca, e ripartire.

E' il primo vero Albergue per un eventuale pernottamento che si incontra dopo la partenza. (foto google)



La Vierge d'Orisson (o Vierge de Biakorri)


(persa) (foto google) Breve deviazione a sx di 100 mt. Attenzione. Non segnalata.



Croce di Tebaldo
Col de Bentarte


(foto) Anche questo è un "primo" posto nuovo. Non solo nel senso storico (v.pag. "Curiosità"), ma anche tecnico. Qui infatti per la prima volta si abbandona la strada asfaltata per iniziare sul sentiero (nel caso specifico: mulattiera, breve sentiero per capre con pendenza da incubo). (foto)



Frontiera


(foto) Ibili eta amets egin... Frontiera



Stele di Rolando
Fonte di Rolando


(foto)



Rifugio Izandorre


(foto)



Mirador de Alto de Lepoeder


(foto)



Puerto de Ibañeta


(foto)
Monumento a Roldan
Iglesia de San Salvador
Antiguo Hospital de San Salvador (ruderi)



Roncisvalle


(foto)
Casa Sabina, Posada de Roncesvalles, Iglesia de Santiago, Silo de Carlomagno, Real Colegiata de Santa Maria, Messa del pellegrino, Oficina de Turismo, Fuente, Albergue de Peregrinos, Estela del Camino (monumento), Mausoleo Rey Sancho el Fuerte, Cartello Santiago de Compostela 790, Crucero (a sx su ciglio asfaltata 200 mt dopo uscita). 400 mt dopo entrare sul sentiero a dx e dopo 1 km si trova la Cruz de Roldan (o La Cruz Blanca). Dopo la Cruz Blanca uscire subito a sx verso Burguete dove si può fare colazione al bar Aritza(foto). Riprendere per 400 mt la asfaltata e poi svoltare a dx seguendo le IDC per guadare il torrentello Xorinaga.



Espinal


(foto)(perso) A metà paese, seguire le indicazioni del Camino e uscire dal borgo sulla strettissima carretera asfaltata. Dopo meno di 2 km si arriva all'alto de Mezquiriz. Lì sulla N135 in prossimità dell'incrocio c'è una stele dedicata alla Madonna. Proseguire fino a Bizkarreta e uscirne sempre seguendo i segnali del Camino. Seguire direzione Lintzoain a seconda del meteo su strade disponibili, tanto sono tutte in salita. Comunque è meglio proseguire seguendo le indicazioni del Camino su sentiero e sbucado all'Alto de Erro perché l'alternativa su N125 allunga parecchio passando prima nel paese di Erro e poi sbucando comunque all'Alto de Erro
. Arrivati agli 801 metri dell'Alto de Erro e guardando la mappa, la tentazione di tagliare per il sentiero è alta, ma quel sentiero è molto ripido e con diversi passaggi tecnici, per cui molto meglio scendere sulla altrettanto ripida carretera N135. Allunga un po' passando da Agorreta prima di ricongiungersi a Zubiri ma è decisamente più abbordabile. Non necessariamente più sicura: è trafficata; prestare attenzione.



Zubiri


(foto)Entrati a Zubiri e attraversata tutta fijno alla casette a schiera sulla sx, a dx troviamo l'albergue municipal con un bel murale sulla parete fronte strada. Arrivati al campanile della Iglesia de San Esteban, entrarea sx nella Plaza de la Iglesia e proseguire per pochi metri su Calle Puente de la Rabia fino al bellissimo ponte medioevale. Foto d'obbligo da tutti i lati possibili. Attraversato il ponte, svoltare subito a dx verso lo stabilimento di lavorazione di magnesite fino a inserirsi sulla NA-2335, direzione sx, costeggiando la fabbrica bianca e riabbandonando l'asfalto appena possibile. In questi tratti fare monta attenzione alle frecce gialle. Si arriva a LLaratz con un un passaggio obbligato di fronte alla Fuente del Peregrino. Riprendere il Camino in leggera discesa sulla stretta NA-2336 fino alla borgata di Esquiroz e proseguire su strada bianca. Più avanti si incrocia la NA-2337 e si prosegue sul sentiero fino ad entrare a Larrasoana attraverso il ponte medioevale sul Rio Arga noto come Puente de los Bandidos. Sembra la fotocopia di quello di Zubiri e l'appellativo gli deriva da una leggenda che vuole fosse frequentato da banditi travisati da pellegrini che rapinavano agevolmente quelli veri. Notevole la Iglesia di San Nicolas per il suo bellissimo altare decorato con colonne tortili. Si può uscire da Larrosoana riattraversando il ponte a ritroso e immettendosi sul sentiero per Akerreta e olre, ma dato che da qui in avanti e per 4 km non c'è niente di accattivante da vedere, ci si può concedere in alternativa un po' di asfalto fino a Zuriain, Irotz, e Zabaldika. Prima di entrare a Zabaldika, dal ponte della N-135 sul rio Arga si può fotografare sulla destra il "Puente viejo"
. A Zabaldica, curioso il crocefisso con i centinaia di postit a forma di flecha amarilla nella chiesa di San Esteban.



Pamplona


(foto) Borgate in ingresso e in uscita, Lungofiume Arga su lunga e bella ciclopedonale, Plaza del Castillo con il Palacio de la Diputacion de Navarra, Cattedrale, La Ciutadela con una raccolta di monumenti d'arte moderna, Plaza de Toros, Ayuntamiento in Plaza Consistorial, Alto del Perdon (con leggenda del pellegrino indotto in tentazione), La Casa Goicoecha, Monumento a Los Fueros, Fuente de la Navarrería, Oficina de Turismo, Monumento a San Ignacio de Loyola, Portal de Francia (sulle mura nord), Jardines de La Taconera, Da Zabaldika a Pamplona il passo è breve. Nel vero senso della parola. A poco meno di un km da Zabaldika troviamo la rotonda per smistare il traffico per le perfiferie di Pamplona. Prendiamo la prima uscita per Pamplona, Saragoza, Madrid. e poi ............. Per entrare a Pamplona, io, immediatamente dopo il sottopassaggio mi sono spostato sulla stretta parallela a dx che poi è una ciclopedonale molto bella in mezzo alla vegetazione, che costeggia il Rio Arga prima per poco più di mezzo chilometro sulla sponda sx e poi lo attraversa pochi metri prima di uno sbarramento trasversale che forma una piccola piscina naturale con la sua cascatella. La pista prosegue sulla sponda xd per un centinaio di metri, incrocia una strada larga e riprende fino ad un sottopassaggio ed un'altra passerella che ci riporta sulla sponda sx. Praticamente abbiamo fatto la "circonvallazione" ciclopedonale della borgata/quartiere Huarte. Altri 300 mt e con un'altra passerella che ci riporta sulla sponda dx ci lasciamo alla nostra dx prima Villava e poi Burlada. Le borgate si succedono senza soluzione di continuità; ma abbiamo finito. Dopo questa passerella con cui ci ritroviamo ancora una volta a dx, giriamo immediatamente a sx in modo da ritornare quanto prima sul lungofiume che abbandoniamo 300 dopo l'ultimo sottopasso per reinnestarci sulla pubblica via. Qui svoltiamo a sx (quindi verso W) e seguiamo la stretta strada principale di periferia fino ad un incrocio a "T". Basterà guardarsi intorno per provare gli indicatori del Camino, attraversare il Puente de la Magdalena con il suo omonimo crucero posto esattamente all'imbocco (e un altro all'altra estremità del ponte). In un'area di circa 400 metri di lato ci sono le cose da vedere più rappresentative di Pamplona. Siamo alle spalle della cattedrale di Santa Maria La Real protetta dagli antichi e pittoreschi bastioni, che da qui è facilmente raggiungibile visivamente e seguendo le indicazioni stradali e del Camino. Poche centinaia di metri a sud della Cattedrale c'è la Plaza de Toros, e nelle adiacenze il monumento bronzeo-lapideo a Eminguey, il brutto monumento El Mundo de Toros un isolato più a SW l'imperdibile monumento al "Encierro" e dirimpetto (giustamente) il Monumento alle vittime degli incidenti di San Fermines. Vicino: Monumento Sant'Ignazio di Lojola, Carlos III el Noble, Uscita da Pamplona partendo da La Ciutadela direzione SW su Calle Fuente del Hierro e seguendo le indicazioni del Camino si dirige verso la frazione di Cizur Menor attraversandola. Siamo definitivamente fuori da Pamplona e le sue borgate. Prendiamo per 300 mt la strada inghiaiata. Riprendendo l'asfalto ci lasciamo Cizur Mayor alla ns dx e tra asfalto e sterrato dirigiamo verso Zariquiegui che raggiungiamo in 5 km. Questo è stato il mio secondo fine tappa. E' un buon punto perché già a mezza costa per scalare l'Alto del Perdon. Attenzione perché dopo 1 km da Zariquiegui si trova un pilastrino indicatore con 2 frecce: una dritta per i ciclisti e una a dx per i camminanti. Se si è in bici e si sceglie la direzione per i ciclisti, dopo 500 mt ci si ritrova senza sentiero in mezzo a un campo (di grano se estate) da cui è abbastanza difficile ricongiungersi al sentiero più avanti. Ergo: meglio prendere la direzione per i camminanti anche se troveremo qualche breve tratto gradonato in cui spingere. Prima di arrivare in cima troviamo una bella Fuente de los Gambellacos del 1990 ma all'apparenza più datata. Alla fine della salita ci attende il famoso Monumento al peregrino con le numerose sagome ferre, e una sorta di altarino con una nicchia che forse in precedenza accoglieva una statua. Il rumore del vento e delle enormi turbine del parco eolico è un po' impressionante. Facendo un giro largo si scende dalla carretera (anziché dalla mulattiera insidiosa persino per i camminanti), sulla N-1110 per lo stazzo di Basongaiz, poi Legarda, e più avanti. Non entriamo a Obanos, ma alla rotonda, sulla sx vediamo un murale che racconta la leggenda di Felicia. Stiamo entrando a Puente la Reina.



Puente la Reina


(foto) Obanos Monumento al pellegrino, Murale Villa del Misterio, Puente la Reina il ponte, Se si vuole una bella foto al ponte si può scattare dalla sponda prima di attraversarlo, o meglio dal moderno ponte 50 mt più a sud. All'uscita da Puente la Reina per Maneru valutare se prendere il sentiero che costeggia il rio Arga per 2 km e mezzo in assoluta pianura, ma poi ha uno strappo di 1 km con un dislivello di 130 mt (13%), oppure la carretera direzione Estella e Logrono, con 1 km in pianura seguito da 2,5 km con dislivello di 140 mt (5,6%) più 1 km di discesa.



Maneru


(foto) Bella fonte scolpita "Ur iturria" all'ingresso del paese. Bella Iglesia de San Pedro con orologio e Meridiana, El Lavadero (2004). Da Maneru a Cirauqui il sentiero va bene ma probabilmente è meglio la carretera.



Cirauqui


(foto) All'uscita di Cirauqui sul centiero c'è un bellissimo piccolo Puente y calzada romanade Cirauqui. Imperdibile. E dopo 1 km c'è una specie di giardino che si chiama Olivegardzen. Anche il pueblo è molto carino. Sempre sul sentiero, 1 km prima di Lorca c'è un altro ponte mediovale sul rio Salado. All'ingresso di Lorca c'è la bella Iglesia de San Salvador. Villatuerta. All'ingresso di Villatuerta sempre dal sentiero c'è un curiosa pompa eolica di sollevamento acqua. Nel pueblo: Ponte medioevale sul Rio Irantzu, Iglesia de Nuestra Senora de la Asuncion e Monumento a san Veremundo. Bella la Casa Parroquial. Fonte di acqua potabile mezzo km dopo il paese.



Estella


(foto) Estella. Entrando a Estella: due laghetti collinari, pueblo: Puente La Carcel, Iglesia del Santo Sepulcro, Monasterio de Santo Domingo, Iglesia Santa Maria Jus del Castillo, Iglesia de San Miguel, Iglesia de San Pedro de la Rua, Iglesia de San Juan Bautista, Cruz de Los Castillos, Monumento al auroro, Palacio de los Munarriz, Palacio de los Reyes de Navarra, Museo Gustavo de Maeztu, La Casa de los mil años, Oficina de Turismo. Ayegui, all'uscita dal paese c'è una fontanella sulla sinistra. Imboccare la strada bianca che in 300 mt porta alla fuente del vino e al Monasterio de Santa Maria de Irache visibile a 300 mt. Nel pueblo di Irache non c'è niente da vedere. Tenere la pista costeggiando il paese e proseguire fino ad Azqueta, e Villamayor de Monjardin. Prima di entrare a Villamayor si trova la bella Fuente de Los Moros (foto street view Paco e Antonio!!!), nel pueblo monumento a Sancho Garces. Proseguire fino a Los Arcos dove l'unica cosa degna di nota è la Iglesia de Santa Maria de Los Arcos. In compenso, in uscita dal pueblo, a circa mezzo km troviamo la Ermita de San Blas discretamente conservata. Si arriva a Sansol dove purtroppo non c'è niente degno di nota. In compenso uscendo dal pueblo si arriva in breve a Torres del Rio valicando il Rio Linares sul bellissimo Puente Medioeval. Qui troviamo la bellissima Iglesia del Santo Sepulcro ottagonale che nella parte alta dello spigolo sud presenta un piccolo pannello che è in realtà una meridiana ma con lo gnomone in cattive condizioni.



Melide


(foto) Melide. El pulpo gallego, el cruceiro de Melide uno dei più antichi della Galizia. In Galizia, ma non solo, è frequente vedere dei Cruceiros spesso considerati simboli di protezione per i viaggiatori. Possono essere legati a credenze popolari come il perdono dei peccati. Si trovano comunemente agli incroci, vicino a chiese, eremi, cimiteri o lungo sentieri e spesso presentano decorazioni elaborate, con statue, bassorilievi e simboli religiosi. iI molte cittadine spagnole ma anche il piccoli pueblos c'è Plaza de los Fueros: Plaza de los Fueros: Queste piazze spesso commemorano i fueros, gli antichi statuti che regolavano le diverse regioni della Spagna, e sono luoghi di ritrovo importanti per la comunità locale. Alcune volte sono sede di monumenti minori a personaggi di spicco della cittadina in campo pubblico, o di Cruceros che

Torres del Rio. Iglesia del Santo Sepulcro.

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