2° - Roncisvalle - Zariquiegui



2°giorno
28.07.10 mer
Da Roncisvalle
a Zariquiegui

distanza km
ascesa tot. m

tempo pedalata
vel. media
difficoltà
tappa
60,9
1.108
05:33
12,29
2 su 5
progressivo
86,3
2.286
09:08
10,18
Note
Anche in questa tappa, così come nella prima, è possibile andare oltre, magari fino a Puente la Reina, o fino a Lorca, ma il tempo che ho perso a Pamplona, lo si può spalmare più proficuamente in piccole soste lungo il percorso per assorbire quanto più possibile ciò che offre il Camino.





Burguete. Poco dopo la partenza si fa il pieno di energia. [foto web]




 Secondo giorno di pedalata.

Gli spagnoli partono verso le 7 e mezza, la francese e io dopo una mezz'ora. Facciamo insieme un breve tratto di poco più di due km fino al Restaurante Asador Aritza di Burguete dove consumiamo un’abbondante colazione che ci dovrà sostenere fino all’ora di pranzo.
Subito dopo colazione il primo passaggio strano della giornata.
Ovviamente si guada.  Sul ponte non c'è gusto








Poi io imbocco il sentiero mentre lei prosegue su asfalto. Ci rincontreremo inaspettata­mente a Santiago. In compenso, poco più avanti, a Mesquiriz (Mezkiritz) ritrovo due dei fratelli spagnoli con Antonio2. “El bombero” ha avuto un problema, ha rotto un mozzo posteriore ed è tornato in coche con bici al seguito al precedente centro di assistenza biciclette. Loro, come già detto in partenza da Huntto, viaggiano senza bagaglio. Ad ogni tappa, Pepe, che ha qualche problema di salute, carica i bagagli sul coche e va a destinazione. Con le credential di tutti (anche se discutibilmente corretto) ottiene l’alloggio, scarica la bici dalla macchina e percorre a ritroso l’ultimo tratto fino a incontrare gli altri. Poi fanno-facciamo l’ultimo tratto insieme.

Zubiri. Puente de la Rabia. Paco, Antonio, Pepe, e Marco.
Comunque proseguiamo insieme senza “el bombero” fino a Zubiri dove loro si fermano per essere raggiunti da Antonio.

Io faccio sosta a Larrasoaña, visito il piccolissimo museo con il loquace e simpatico custode/direttore che si chiama indovina un po'?... Santiago! ed è anche sindaco nonché uno degli hospitaleros dell'albergue municipal.
Poi consumo un boccadillo in attesa che apra l’albergue municipal, non per dormire (è mezzogiorno) ma per sellar la credential.



Pamplona. Palacio del Ayuntamiento.
Riparto, e a Pamplona, mentre sto sellando presso un box dell’Oficina de peregrinos, mi sento inaspettatamente chiamare da Paco. É pomeriggio. Andiamo insieme a pranzo in una trattoria dove gustiamo il piatto tipico locale, garbanzos y bacalao (ceci e baccalà), e lì ci raggiunge “el bombero” che comunque ha ancora gli stessi problemi meccanici.

Attendiamo insieme l'apertura di una officina per bici, perché anch'io voglio farmi fare una modifica al supporto della borsina anteriore che con le asperità del sentiero tende a spostarsi.

Fra una chiacchiera e l'altra con i due meccanici baschi, si fanno le sei passate prima che ripartiamo alla volta di Puente la Reina. In realtà io mi fermerò a Zariquiegui. Sono già le 20:30 passate, sono un po' stanco e non me la sento di fare tardi sull'erta notoriamente durissima che sale all'Alto del Perdon. Inoltre preferisco non pernottare nei grossi centri; preferisco il calore umano e la familiarità dei piccoli pueblos dove fra l'altro penso sia più facile trovare alloggio. Non sbaglio valutazione.

Zariquegui. Casa Rural per la notte. [web]
Trovo un piccolo albergue privato, nuovo e curatissimo, dove per tredici euro l'hospitalero offre cena, colazione e letto in camera otto posti ma nella quale sono in compagnia solo di un anziano tedesco che dopo cena, complice il buon vino, fa il galletto con due giovani pellegrine francesi. Io glisso per una piacevole chiacchierata all'aperto con l'hospitalero e poi mi ritiro a scrivere la cronaca della giornata dopo aver telefonato alla mia dolce metà. Infine invoco Morfeo.

Più tardi anche il tedesco va a nanna. Anche lui ronca niente male, ma io ho i miei tappi...