5° - Azofra - Atapuerca
Oggi sarei voluto partire prima di ieri, invece le buone intenzioni sono state stroncate da subito, continuando poi con qualche piccolo intoppo aggiuntivo.
Infatti in genere i camminanti si alzano e partono molto presto (spesso verso le cinque e mezza) per cui anche io che ho il sonno leggero, mi sveglio e dopo essermi rigirato un po', dopo un'oretta mi alzo. Nell'Albergue di Azofra però le camere sono a due soli letti, e il mio compagno di stanza ha delle brutte piaghe su un piede e dovrà stare a riposo per qualche giorno per cui non avrà bisogno di alzarsi presto. Morale: mi sveglio alle 8:15 e dopo un'attesa di un quarto d'ora al bar per una colazione penosa e un boccadillo che non è migliore, riesco a partire solo alle nove e un quarto. Comunque finisce come avevo previsto ieri sera: dormo ad Atapuerca dopo una pedalata metà sentiero e metà carretera.
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Santo Domingo de la Calzada |
Dopo meno di un'ora mi concedo una visita turistica di un'ora e mezza a Santo Domingo de la Calzada dove approfitto per integrare l'acqua nelle borracce e una seconda capatina al correo; non voglio essere redarguito al mio ritorno a casa e quindi qualche cartolina è d'obbligo.
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Tra Santo Domingo de la Calzada e Redecilla del Camino. Addento una mela per prepararmi a molti chilometri sotto il sole cocente, di cui qui sotto si può avere un'anteprima... |
A metà strada fra Santo Domingo de la Calzada e Redecilla del Camino, uno spuntino flash a base di mela per affrontare il sentiero assolato in una regione dove gli alberi saranno solo un desiderio.
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Ingrandendo la foto si nota il pellegrino che riposa alla strettissima ombra di un cartello turistico. |
Il pomeriggio è ancora lungo nella regione di Castilla y Leon, e poiché l'unica cortissima ombra offerta dal sole a picco è già occupata da un altro pellegrino che riposa, non mi resta che continuare ad abbronzarmi gambe e braccia, pedalando verso l'ambita oasi.
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Tosantos. A lato: il riposo del giusto, all'ombra di un noce, su una morbidissima panchina d'acciaio. |

Purtroppo arrivo ad Atapuerca troppo tardi per poter visitare los Yacimientos Paleontológicos dichiarati nel 2000 dall'Unesco, Patrimonio dell'Umanità.
Comunque, giunto al centro del piccolo pueblo, sello la Credential e ottengo alloggio all'Albergue “El Peregrino”, una piccola e graziosa costruzione di recente edificazione con struttura lignea, pulita e ben tenuta, con un piccolo prato verde ben rasato e i supporti metallici per fissare le biciclette. Stasera non ci sono problemi di posto: oltre a pochi camminanti, siamo solo due ciclisti.
Per la mia già citata preferenza per il pernottamento in piccoli centri, la scelta è molto gradevole, a cominciare dalla giovane e carina hospitalera, per continuare con la stanza a otto letti dove dormo da solo (senza altri roncadores) per soli 8 euro.
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Atapuerca. Nel patio del ristorante "El Palomar" con i simpaticissimi proprietari Marìa Eugenia e Juan. |