25 Luglio 2024: un altro San Giacomo è arrivato. Buon Giorno, Giacomo! 14 anni sono passati. 5114 giorni da quella partenza da Nuoro. 5100 giorni da quell'abbraccio nella Cattedrale di Santiago de Compostela. Quanti ancora dovranno passarne per un nuovo incontro nella casa del tuo riposo terreno? E a questo punto penso anche: "Riusciremo mai a reincontrarci in questo mondo?". Ogni anno da quel 8 agosto 2010 bramo il ritorno, il reincontro con te, e prima ancora con i pellegrini compagni di un viaggio unico. Ecco, forse questa parola indica un destino? "unico". Dovrà forse restare tale per me?

2019-07-27 - Il desiderio del ritorno

Ho un’idea che mi tormenta. Non nel senso cattivo del termine. Ma è diventato un tormento dell’animo. Ha innescato una bramosia crescente che mi sta portando da ormai nove anni ad avere un pensiero fisso che si placherà (forse?) solo nel momento in cui potrò tornare in quei luoghi. Da solo.

Ma proprio QUEI luoghi? Ma non sono troppo turisticamente inflazionati? Tanti pellegrini “veterani” ne parlano con un po’ di spregio, promuovendo i Cammini alternativi.
E anch’io in alcune precedenti esternazioni lamentavo che l’attuale Camino Frances è ormai meta di quello che i media amano definire turismo religioso. Un’espressione, questa si, davvero spregevole. Non vedo quanto più distanti possano essere due concetti come turismo e religione.

Però è un dato di fatto: per una gran fetta di frequentatori del Camino de Santiago le vere motivazioni sono fondamentalmente turistiche o sportive, anche se non lo ammetteranno mai ufficialmente causa l’impossibilità d fregiarsi di un attestato religioso redatto in latino e altrettanto ufficiale come la Compostellana.

E allora vien da pensare: “non mi va di mischiarmi a un’orda di turisti vocianti”.
Poi scopro che il cuore ragiona con altre prospettive, altri punti di vista, che mi inducono a tornare proprio in QUEI luoghi, e non in altri. Perché la guida non è l’aspettativa della scoperta di nuovi orizzonti, ma probabilmente il bisogno interiore di ricalcare le stesse orme millenarie di quei primi pellegrini che finalmente sapevano dove trovare il Santo al quale si erano votati e desiderosi adesso di manifestargli riconoscenza.

Non esiste niente che possa distrarre da così alti propositi; neanche l’essere circondati da gruppi turistici che perseguono i loro legittimi obiettivi. Semplicemente perché anche TU hai il tuo legittimo obiettivo; che è il TUO Cammino.

E allora l’incontro e il confronto quotidiano con altre centinaia di persone che fanno la tua stessa strada non è altro che un’estensione geografica della vita di tutti i giorni in cui ci si rapporta, anche in quella, con nuove persone che saranno rapide meteore senza scie, o resteranno per sempre nella nostra vita o nel nostro cuore.

Io ho bisogno di QUEI luoghi, non so perché, ma è così. Nemmeno mi incuriosisce, almeno ora, la possibilità di arrivare dal Santo attraverso altri sentieri.

E ne ho talmente bisogno che la necessità diventa un tormento. Tormento per il timore che ogni anno si ripeta la stessa storia: “questa volta c’è stato quel problema, ma per l’anno prossimo è deciso”. E ogni anno mi preparo psicologicamente e fisicamente, ma poi arriva puntuale una iattura che fa scoppiare la rosea bolla di sapone a cui stavo appeso e mi fa precipitare nella realtà dell’ostacolo di turno.

Ma perché in tutti questi anni non sono mai riuscito a coronare il sogno del ritorno? Mi sono persino autoaccusato di non aver rispettato l’aforisma di Mao, e mi ritrovo a realizzare che devo anche sbrigarmi: gli anni passano e non so per quanto tempo ancora avrò le condizioni fisiche necessarie all’impegno.


In questi ultimi due anni in particolare il pensiero è spesso tornato indietro non al 2010 anno in cui ho fatto il pellegrinaggio, ma al 2009, anno in cui, con tutto pronto, un giorno pensai: “devo andare quest’anno perché il prossimo è Anno Jacobeo e ci sarà troppa gente”. Pochi giorni dopo ebbi un’incidente in bici e dovetti necessariamente rimandare proprio al 2010, consolandomi al pensiero che forse il Santo mi voleva lì proprio nel Suo anno. Ebbene, è da un paio d’anni che torno a pensare che ancora una volta sia scritto ch'io debba tornare in Galizia in un Anno Jacobeo. Con questo pensiero affronto con un po’ più di fiducia tutti quei giorni in cui mi rode il tarlo.

Nel garage il mio fido destriero che mi ha accompagnato senza un problema per 840 km nell’ormai lontano 2010, ma che nella mia mente è chiaro e fresco come fosse oggi, non solo senza la minima perdita di interesse, ma sempre più ricco di dettagli. É lì che mi aspetta e mi accompagna nelle mie uscite locali per tenermi in forma pronto alla chiamata. Anche se mi accarezza sempre l’idea di andare nel modo antico: da camminante; forse più in là, quando avrò più tempo, se avrò anche la salute.

Nove anni fa, il 27 di luglio, in queste ore avevo compiuto la mia prima tappa, il valico dei Pirenei, e a Roncisvalle avevo già ottenuto il primo sello, il letto, la custodia della bici, lavato i panni e la persona, e finalmente mi accingevo a cenare. Il mio primo giorno di una nuova vita, anche se iniziato dopo il primo chilometro in salita con lo sconforto della fatica sottostimata che mi aveva persino fatto pensare che stessi affrontando una follia destinata all’insuccesso. Dopo una decina di ore ero già sicuro che sarei arrivato alla Meta senza problemi. E cosi è stato.

Tutti gli anni, in questi giorni, soffro ancora per la mancanza di tutto quel che è stato allora, e ancora di più per quel che non è oggi.

Per tutti coloro che sono in partenza o in cammino:
¡Buen Camino!

2018-07-24 - Un'altra vigilia.

Ancora una volta siamo alla vigilia del 25 luglio, San Giacomo; ed io, "millanta" giorni fà, giovane 50enne del 2008, incuriosito e fremente pianificavo il viaggio più importante della mia vita. Si! Perché così l'ho visto in itinere e così lo vedo oggi, amareggiato dalla "SORTE?" che dopo avermi condotto per una volta, nell'anno Jacobeo 2010, alla tomba del Santo, mi ha tenuto lontano da quei luoghi fino ad oggi e sicuramente continuerà a farlo finché Qualcuno lassù lo vorrà. Ho dei miei "piani", ma non riguardano l'immediato e non li scrivo per paura che il destino possa leggerli e confutarli. Già. Il destino! LA SORTE! Ma davvero può essere artefice delle mie decisioni, del mio LIBERO ARBITRIO? Sono proprio una l'antitesi dell'altro. Da secoli e fino ad oggi, pensatori, scrittori, scienziati, filosofi, condottieri, personaggi più o meno illustri hanno sentenziato pro o contro queste due essenze-guida dell'essere umano. E io stesso, anche se tendenzialmente fatalista, sono talvolta combattuto tra lo schierarmi col fronte della ragione o con quello del fato. Penso che le posizioni assunte siano dettate, a seconda dei casi, più che altro dall'opportunismo anche se inconsciamente. Se è vero che prima Esopo e poi Erodoto affermavano che "Nessuno può sottrasi al proprio destino" e che "Non sono gli uomini a dominare la sorte ma è la sorte a dominare gli uomini" non posso dimenticare uno dei due aforismi a me più cari, quello di Mao che forse facendo suo il pensiero di Shopenhauer "Il destino mescola le carte e noi giochiamo",in tempi più recenti e in chiave più diretta ammoniva "Non dispiacerti di ciò che non hai potuto fare, rammaricati solo di quando potevi e non hai voluto". Ecco. Tutte queste citazioni solo per arrivare ad ammettere, a malinquore, che forse il rimprovero del dittatore cinese è rivolto proprio a me! Sono sempre di più gli aspiranti pellegrini che mi contattano per sapere "cosa, come, perché" e infinite altre domande alle quali adoro rispondere con gli occhi illuminati dal ricordo e il pensiero scaldato dalla speranza del ritorno. E ogni volta, sempre più, mi torna in mente il monito di Mao, ma soprattutto le più recenti e concrete parole di una "storica" pellegrina nuorese, Donata, che in occasione di una disquisizione sull'argomento, in risposta a tutti i miei "questa volta non ho potuto perché... quella volta..., e l'altra ancora..." candidamente mi gelò con una perla di saggezza che esclude ogni scusa e che farei bene a seguire: "Se davvero vuoi andare, fai lo zaino e parti!" Esattamente come si è imposta lei, che ormai ha calcato i suoli spagnoli dai quattro punti cardinali, non so più quante volte. Semplicemente perché è riuscita a VOLERLO! Riuscirò anch'io, prima o poi? Con rammarico per le mie debolezza d'animo, auguro con tutto il cuore a chi si avvia ¡Buen Camino! e...
¡ ULTREYA !

2013-07-25 - San Giacomo il Maggiore.

Ciao a Tutti.
Oggi è il 25 luglio 2013, San Giacomo il Maggiore.
Tre anni orsono, questa data era per me l'antevigilia del primo giorno di pedalata sul Camino che ha cambiato le mie aspettative, il mio modo di rapportarmi con gli altri e di gestire i sentimenti e la spiritualità. Il desiderio di rinnovare quell'esperienza è forte quanto l'impossibilità di concretizzarlo in tempi brevi, ma... azzardo una previsione che potrebbe consentirmi di riavviarmi questo inverno o fra due estati; e chissà... la data più lontana potrebbe gratificarmi della compagnia di Barbara sulla rotta Xacobea.
Oggi concludo questo post con la tristezza nel cuore per la sciagura ferroviaria di ieri cha ha visto spezzarsi in un istante l'esistenza terrena di così tante persone alle porte di Santiago de Compostela. E' un lutto che per rispetto nei loro confronti e dei loro cari, mi impedisce di esprimere giudizi e considerazioni di ogni sorta. Ritengo più appropriato accompagnarli con un pensiero di benevola accoglienza fra le braccia del Santo tradizionalmente abbracciato dai Pellegrini al termine delle fatiche del Camino.

¡ ULTREYA !

2012-07-24 - Domani è San Giacomo

Ciao a tutti,

oggi è il 24 luglio 2012, e domani è San Giacomo il Maggiore, Apostolo.

Non posso fare a meno di ricordare le stesse ore e gli stessi istanti della stessa giornata di due anni fà, quando in trepidazione per la partenza da Nuoro il giorno dopo, non mi ero neanche accorto che il Santo aveva scelto per me la sua data per l'inizio del trasferimento verso il punto di inizio del Camino de Santiago.

Oggi, guardando indietro di due anni, mi rivedo come un bimbetto emozionato e scalpitante, nervoso tanto da non riuscire a dormire la notte della vigilia, ma anche pensieroso per l'impegno che mi aspettava, per un'impresa che mi sembrava più grande di me e che mi sforzavo di non dubitare di portare a termine.

E sempre oggi una nostalgia nel cuore e un desiderio di rivivere quei giorni di solitudine ma in compagnia di qualcosa di ancora oggi non ben descrivibile. E purtroppo anche la consapevolezza dell'impossibilità nell'immediato di tornare per una manciata di giorni su quei sentieri e mischiarmi anche solo per poche ore o minuti con altri pellegrini in sintonia con il mio pensiero.

Certi giorni vedo con piacere che sempre più internauti si immergono nella lettura del mio diario e anche se pochi mi contattano per saperne di più, già li vedo incamminarsi, perché è così che spesso inizia il Camino: non con lo zaino ma con il cuore che viene scosso dal desiderio e da una "chiamata" silente.

Anche stasera, ma solo un po' più di ogni giorno trascorso dal luglio di due anni fà, il desiderio pressante di ripartire, di vedere nei volti dei nuovi pellegrini e degli hospitaleros quelli già visti durante il Camino.

Ma ormai è solo una questione di tempo, una specie di biglietto di viaggio "open, a data aperta"; è un appuntamento già fissato sul calendario della vita; un calendario con i fogli incollati che rendono impossibile scoprire quando sarà il momento già stabilito da CHI ha il potere decisionale.

¡ ULTREYA !

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2011-11-21 - Benvenuto Pellegrino !

lunedì 21 novembre 2011


Un pellegrino Nuorese a Santiago de Compostela


----- Benvenuti Tutti, Pellegrini e non. -----

Questo blog, ha l'ambizioso obiettivo di accomunare le emozioni vissute dai Pellegrini che già hanno visitato Santiago e quelli che progettano di incamminarsi su questa millennaria rotta carica di storia e di religione. Io ho fatto il Cammino di Santiago de Compostela in bicicletta, e spero che queste pagine possano essere utili ad altri "bicigrinos" ma anche ad altri camminanti.

Nelle intenzioni la pubblicazione avrebbe dovuto prendere il "via" a settembre del 2010. Ma si sa, "di buone intenzioni è lastricata la via per l'inferno". Per cui, cause lavoro, famiglia, e imprevisti vari, eccomi qua solo oggi 21 novembre 2011 a posare "la prima pietra".

Non avrei mai pensato che un giorno avrei esternato ad altri, alcuni seppur brevi scorci del mio vivere, ma dopo aver vissuto in età adulta questa meravigliosa esperienza che mi ha mostrato parti della mia mente e del mio cuore a me stesso sconosciute, mi sento moralmente in dovere di farne partecipe chi sentisse la necessità di conoscere meglio se stesso e il prossimo.

Per me, l'intraprendere il Camino de Santiago è servito ad aprirmi nuovi orizzonti sotto l'aspetto religioso, spirituale, storico, sociale e naturalistico, ma per chiunque sia un po' interessato a una qualsiasi delle componenti di questa esperienza, può rappresentare un nuovo tassello di esistenza anche in una visione meramente turistica o di misura della propria fisicità.

Dopo questa esperienza ho anche imparato a rendere concreti certi concetti di saggi del passato, più, o meno apprezzati per le loro azioni, e mi ritrovo a mettere in pratica aforismi di Ghandhi o di Mao Tse-tung, come:
"Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.",  o  
“Non dispiacerti di ciò che non hai potuto fare, rammaricati solo di quando potevi e non hai voluto.” In particolare quest'ultimo penso sia una perla di saggezza che dovrebbe spingerci a prendere dalla vita tutto ciò che di buono ha da offrirci (senza arreccare danni al nostro prossimo), evitando procrastinazioni che poi ci faranno pentire di non aver agito al momento giusto.


In questi lunghi mesi di "astinenza" dal Camino, non sono comunque stato a girarmi i pollici. Ho utilizzato alcuni dei pochi ritagli di tempo per mettere in "bella copia" le impressioni giornaliere di viaggio, classificare una buona quantità di foto e pianificare le prossime auspicabili esperienze verso la stessa meta, ma su percorsi diversi altrettanto pregnati di quelle sensazioni di cui sono costantemente alla ricerca. Spero infatti di poter calcare in un futuro non troppo remoto i sentieri della "Via della Plata" e del "Camino del Norte". A piedi o in bici. Da solo o con l'altra metà del mio cuore.

Credevo di essere uno dei pochi sardi ad aver avuto questo "richiamo" e invece ho scoperto che dalla nostra piccola isola sempre più adepti si recano a Santiago o meditano di farlo.

Pertanto, Genti di Sardegna, visto che l'argomento tocca tanti interessati, invito calorosamente chiunque voglia esprimere la sua esperienza a farlo su queste pagine, e chiunque sia assetato di informazioni, di non esitare a chiedere. Io dal mio canto farò di tutto per rendermi utile magari anche coadiuvato dai frequentatori del blog dei quali saranno molto apprezzati i contributi di commenti, opinioni, critiche, racconti, esperienze, contenuti e quant'altro possa servire ad arricchire di informazioni i nuovi lettori




2011-11-21 - Avvisi




17-09-2012
Salve a tutti.
Dalla consultazione delle statistiche, ho notato che i sempre più numerosi visitatori del blog che ne leggono l'intero contenuto, si scontrano col freno inibitorio della richiesta delle credenziali per l'accesso allo spazio Download per lo scaricamento dei contenuti aggiuntivi.
Noto infatti quasi giornalmente, timidi tentativi di accesso allo spazio Download come utente "Anonimous" da parte di lettori che purtroppo desistono subito. "Purtroppo", perchè lo spazio Download è totalmente free ed è ricco di foto e filmati e altri contenuti interessanti.
Invito perciò chi fosse interessato, a richiedermi a mezzo e-mail il nome utente e la password di accesso che non pubblico direttamente sul blog per evitare l'accesso automatico da parte di software maligno o di siti di spamming.
A presto